Bentornati. Bentrovati. Se guardate l’ ultimo post, bè, sono passati anni.. il blog non è stato presente online ma lo siamo stati tutti, io e voi sui vari canali social nei quali abbiamo continuato ad interagire e se oggi Pici e Castagne fa il suo ritorno online è solo merito vostro.
Voi che in tutti questi anni non vi siete dimenticati, che avete continuato a cucinare le ricette che vi erano rimaste nel cuore, quelle che ogni anno e ad ogni occasione mi avete inviato perché ormai fanno parte della vostra tradizione, voi che mi avete chiesto consigli e ricette perché quelle che ricordavate non erano più online.
Ed io ho pensato, ho pensato, non sapete quante volte ho pensato in questi anni di tornare online e mettervi a disposizione tutte le ricette, i consigli, le foto che avete e che ho tanto amato. Ci siamo. Sono tutte qui, per voi e per me.
Perché se ricordate questo blog è nato proprio con l’ intenzione di costruire un ricettario facilmente consultabile di quelle che sono le mie ricette di famiglia e qualche sperimentazione.
Cosa ho fatto in questi anni? A parte stravolgere la mia vita famigliare, mi sono dedicata ad un’ altra passione che ho ereditato da mia nonna: il cucito sartoriale.
Ho aperto un piccolo shop, The Dancing Dot ed ho cambiato il mio nickname su Instagram (ed ancora mi domando se sia stata una buona idea..per tutti quelli che mi conoscevano come Pici e Castagne non ritrovarmi più così ha sicuramente generato una gran confusione all’ inizio).
Al momento The Dancing Dot resta l’ attività principale (ma conto di tornare qui di tanto in tanto), adoro cucire, creare abiti per donna e bambino e da poco ho lanciato un mio progetto:”Abito Componibile ”.
Scrivevo su Instagram qualche giorno fa sotto ad una foto di canovacci natalizi cuciti per l’ occasione (insomma è sempre difficile lasciare definitivamente la passione per la cucina :))) ) che il tempo passa, le cose cambiano, le passioni si evolvono. Ed è stato così per me. Cucinare in una famiglia in cui c’ è chi non mangia che due o tre cose, chi non può mangiare, chi ama una cosa che è detestata dagli altri (le mezze misure sono il nostro forte) e via così, è diventata una sfida piuttosto impegnativa!
In più non posso prescindere da un’ evoluzione della mia persona, da una crescita, da un riadattamento a nuove situazioni che è ancora in atto e che non posso definire “una passeggiata”.
Tutto questo, unito ad una grande passione per la sartoria, ad un corso per modelliste, ad una nonna che nel DNA mi ha trasmesso questo è diventato The Dancing Dot .
In questi anni ho effettuato l’ accesso al dietro le quinte del blog ripetute volte, ad ogni domanda di parenti e amici su come fossero le dosi di quella salsa che faceva la nonna, ad ogni vostra curiosità su quale fosse l’ ingrediente che non ricordavate di una certa ricetta e così via. L’ ultimo quesito da un milione di dollari me lo ha posto mia mamma questo Natale, se nella mousse di tonno di mia zia Nilde i capperi fossero presenti o no. Lei ogni volta che me lo chiede (e me lo chiede ogni volta che la prepara, ovvero ad ogni occasione, ad ogni festività, perché è davvero il nostro cavallo di battaglia in famiglia.. al 100%) sostiene che non ci siano capperi nella ricetta, io sostengo di si. Ogni volta tocca chiamare mia zia e chiedere a lei che a questo punto al posto della ricetta mi aspetto ci dia un po’ di fosforo per rafforzare la memoria. Ma neanche a dirlo, ha ragione lei, i capperi NON ci vanno! Io faccio una gran confusione con un’ altra ricetta che preparava la mamma di un mio amico a base di tonno, capperi.. e magari ve la racconto la prossima volta così ho la scusa per tornare da queste parti : ) .
Basterebbe appuntarsi la ricetta da qualche parte, come ai vecchi tempi.. su un post it destinato ad ingiallirsi sulla cappa della cucina, su un foglio di carta da appendere al frigo, nelle note alla fine del libro di cucina che teniamo come una Bibbia.. oppure fare uno screenshot dei messaggi di whatsapp scambiati con mia zia (tuttavia, vogliamo parlare adesso del buco nero dove finiscono gli screenshot del telefono?!) ma sappiamo tutti che almeno nel mio caso sarei capace di perdere tutto il giorno dopo.
Così giusto due giorni fa ho deciso che la ricetta della mousse di tonno dovesse essere trascritta qui sul blog. QUI SUL BLOG. Quanto fa strano scriverlo, pensarlo, dirlo.
Ma eccoci qua.
E prima che qualcuno abbia da ridire sull’ uso improprio del termine MOUSSE che ho usato per la ricetta, sappiate che so perfettamente che non si può definire mousse perché la mousse è un’ altra cosa, ma in famiglia è sempre stata chiamata così e allora vi immaginate se mi mettessi a rinominare una ricetta che si chiama così da davvero troppo tempo? Finirei col non ritrovarla più neanche qui sul blog e allora sarebbe stato (quasi) tutto inutile.
Voglio infine farvi gli auguri anche se in ritardo per un sereno Natale in questo anno così surreale e augurarvi un anno nuovo che sia di respiro per tutti dopo un 2020 così surreale.
Se non avete idee per il menù di fine anno provare questa ricetta potrebbe davvero valere la pena!
Si prepara velocemente, si abbina a dei crostini di pane in cassetta, a classici cracker che abbiamo tutti in dispensa, a pane tostato di qualunque tipo .. insomma può davvero arricchire una serie di antipasti, accompagnare un aperitivo, salvarvi anche all’ ultimo minuto.
Ci vediamo presto : )
MOUSSE DI TONNO | Print |
- tonno sott' olio 360 g
- maionese 360 g
- cipolla piccola 1
- ketchup 3 cucchiai
- senape 2 cucchiai
- Frullare tutti gli ingredienti con un frullatore ad immersione.
- Conservare in frigorifero fino al momento dell' utilizzo.
- Si conserva bene anche per 2-3 giorni.