Se qualcuno di voi ha letto o visto in TV un vecchio film degli anni 50, non che sia un capolavoro dell’ editoria nè della cinematografia ma tant’è, allora può ben immaginare mia nonna A.
Lei per certi versi è esattamente come zia Mame: effervescente, solare, allegra, piena di idee e di voglia di fare baccano (parole sue, nella vita avrebbe voluto suonare la batteria), e se avesse potuto avrebbe girato il mondo in lungo ed in largo proprio come la protagonista del romanzo.
Mia nonna a parte aver vissuto qualche anno lontana da casa durante la guerra, il viaggio di nozze, qualche viaggio su e giù per l’ Italia non è che sia andata molto in giro.
Ah, sì, è stata in Spagna. Perchè lei è convinta di avere origini spagnole nel sangue. Sarà che il rosso è il suo colore preferito, sarà lo spirito allegro di cui sopra, ma nessuno osa contraddirla.
Certo origini greche non ne ha. O almeno non pensa di averne.
Eppure a detta di mia mamma questo spezzatino “alla greca” era uno dei suoi piatti forte.
Che poi la nonna di piatti forti ne ha ben più d’ uno, sempre mossa da creatività e passione per la cucina, per le cose allegre ed originali.. tutte qualità che ho sicuramente ereditato da mia mamma che a sua volta le ha ereditate da lei.
E alla fine è arrivato anche l’ MTC delle sorelle Calugi, ed io ero arcisicura che sarebbe stata un’ altra bellissima sfida, così ho pensato, su suggerimento di mia mamma in un tranquillo lunedì pomeriggio davanti al banco della macelleria, di preparare lo stifado, un tipico spezzatino di origine greche.
Ho scritto alla mia amica greca A., che guardacaso si chiama come mia nonna, chiedendole delucidazioni su questo speciale spezzatino, se mia nonna negli anni avesse eseguito correttamente la ricetta o reinterpretata, insomma all’ ordine del giorno nella mia mail c’ erano ricette, consigli, suggerimenti, varie ed eventuali.
La sua ricetta e quella di mia nonna sono molto simili ed assolutamente identiche nel procedimento.
Nonna A. mette dei piccoli pezzettini di feta sullo spezzatino finito, A. no.
La nonna non deglassa il fondo di cottura col brandy, A. sì.
L’ accompagnamento dello stifado poi è vario: riso, patate lesse, pane.
Io ho scelto del pane pita, morbido per raccogliere il fondo di cottura dello spezzatino e per incastrarci qualche pezzetto di carne e cipolla in mezzo (un po’ come fanno i libanesi) e leggero.
Una lunga cottura, di quelle che piace fare a me la domenica mattina quando la pentola sul fuoco lento riempie la casa di profumi inebrianti e caldi.
STIFADO | | Print |
- spezzatino di manzo 1,2 kg
- cipolline 1 kg
- olio
- pomodori 2 o 400 gr di pomodori pelati
- vino rosso
- 1\2 bicchiere
- brandi 1\4 di bicchiere
- aceto di vino 2 cucchiai
- aglio 2 spicchi
- alloro 1 foglia
- pepe
- sale
- noce moscata
- feta
- per la pita:
- acqua tiepida 300 ml
- farina forte per pane 550 g
- lievito di birra 10 g
- olio 2 cucchiai
- sale
- Per la pita:
- Sciogliere il lievito nell' acqua tiepida.
- Versare l' acqua sulla farina un poco alla volta e cominciare ad impastare.
- Unire l' olio ed il sale solo alla fine.
- Lavorare la pasta fino ad ottenere un impasto liscio e morbido.
- Riporre l' impasto in un contenitore ermetico e lasciarlo riposare in frigo tutta la notte.
- In un contenitore riunire la carne, gli spicchi d' aglio spremuti, la foglia d' alloro, una grattugiata di noce moscata, il vino e l' aceto.
- Lasciar marinare la carne in frigo per tutta la notte.
- Al mattino rosolare la carne in un fondo d' olio nel tegame di ghisa.
- Quando la carne si sarà rosolata da ogni lato toglierla dal fuoco e tenerla da parte.
- Rimettere il tegame con l' olio sul fuoco e deglassare il fondo con il brandy.
- Non appena il brandy sarà sfumato rimettere la carne sul fuoco, aggiungere i pomodori (nel caso di quelli freschi incidere una croce sulla base dei pomodori, sbollentarli velocemente e spellarli prima di aggiungerli a piccoli pezzi nello spezzatino; nel caso dei pelati schiacciarli con le mani prima di unirli alla carne), la marinata della notte, sale e pepe. Cuocere per circa 3 minuti, poi unire le cipolline sbucciate e coprire il tegame col coperchio.
- Lasciar cuocere lo spezzatino per circa 1 ora, 1 ora e 30 minuti.
- Nel frattempo preparare la pita di accompagnamento.
- Ricavare dall' impasto tante palline grandi quanto una pallina da ping pong e stenderle sottili in uno spessore di circa 3 mm su un piano di lavoro ben infarinato.
- Scaldare una piastra o una padella antiaderente e quando è ben calda cuocere una pita alla volta circa 2-3 min per lato coprendo la padella con il coperchio così da far gonfiare bene il pane.
- Sbriciolare un po' di feta sullo spezzatino e servire caldo con le pite appena cotte.
Con questa ricetta partecipo al contest:
<a href=”http://www.mtchallenge.it/2014/01/mtc-n-35-la-ricetta-della-sfida-di.html” target =”_blank”>
<img src=”http://4.bp.blogspot.com/-DHWKSP_cKOk/Us-tGOqGWVI/AAAAAAAALrY/QEiLK_O7-qo/s1600/BANNERSFIDA.jpg” alt=”Menu Turistico” width=”130″ >
</a>
50 Responses to “ Comfort Food : : STIFADO”
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E’ davvero uno di quei piatti caldi che stanno a sobbollire lentamente e a lungo, ricoprendo l’atmosfera di calore e di gentilezza, così che quando arrivi a casa e senti questa meraviglia ti si distendono i nervi all’istante e ti senti voluto bene e coccolato e sai che qualcuno sta cucinando per te perchè ti sta aspettando con amore. Questo è quanto mi trasmette… vorrei provarci!
Un abbraccio! 🙂
Tatiana
si, di quelli che fanno subito domenica a casa….. non fosse per lo shock causato a mio marito che alzandosi per la colazione mi ha trovata in lacrime (stavo pulendo le cipolline..) ahahah.
ti abbraccio!
la MIA signorina! che foto tesora! e che spezzatino la nonna!
un abbraccio? enorme però!
Sandra
solo enorme me lo aspetto da te!! : ))
un abbraccio forte Sandra!
Sono solo le 9:30 del mattino e la sfida è appena cominciata e… guarda un po’ che signora ricetta vedo!!!
Meravigliosa, morbida e profumata, oltre che ricca di ricordi.
Una ricetta delle tue, insomma. 🙂
mari, se ne vedranno delle belle questo mese. io già mi figuro le msorelle Calugi e le cape all’ opera il 28. non le invidio.. : oP
(ah ma allora non stufato e ho letto male!? :))
Vabbhé ma tu sei una fuoriclasse!
Stupenda ricetta! … quella pila di pite mi ha ingolosito parecchio!
un abbraccio!
e son pure facili Elisa cara!!! provare per credere : )))
non sai quante volte il correttore automatico mi ha tramutato stifado in stufato! eheheheh.
bacio!!!
Che meraviglia queste pita, ma lo stifado non è da meno!
buona settimana!!!
ah, sì. la pita è uno dei pani che ci piace fare spesso, e un po’ più “spessa” si può anche dividere in due e farcire…
l’ estate lo immagini da te che scorpaciate di insalate varie nella pita che prepariamo!
buona settimana!!
Io c’ho già fame! Sappilo
A suon di spezzatini arrivo alla fine dell’inverno, ed evviva l’MTC.
baci Signora mia
PS: ho letto il libro Zia Mame, come caso editoriale dell’anno, ma non è che mi sia sembrato un granché…
no, non t’ è sembrato un granchè perchè effettivamente non lo è. semplice no? : )) però io ricordo anche il film, con questa bella signora sorridente, stravagante, un filino eccentrica e con sempre un monte di idee per la testa… ecco, questo descrive bene mia nonna.
quanto all’ MTC e allo spezzatino, bè… ce ne saranno di piatti di conforto questo mese!!
bacissimi mia cara!
quanto li amo io questi piatti di carne stufata lentamente, saporita, succulenta, di quelli che anche solo a sentirne il profumino ti parte un’accelerazione di salivazione…buona settimana bellezza!
eh.. e il sughino da raccogliere col pane??? : )))
buona settimana a te!!
La nonna A mi piace assai. L’hai descritta benissimo e mi sa che sullo stufato un pezzo di feta ci va 🙂
lei il formaggio ce lo metteva, io devo ammettere che lo faccio più per devozione che altro perchè anche senza feta sbriciolata è un gran piatto! : )
non conoscevo questo piatto ma… che meraviglia!!!!
con la ciccia buona e la pentola giusta viene fuori una leccornia che non immagini !! : )
torno dopo con calma, ma volevo essere la prima a ricordartelo: guarda che hai appena vinto… 😉
a fra poco!
eheheh, ma non c’ è pericolo Ale, proprio non c’ è. ho visto cose che non vi faranno dormire la notte! : )
Ammetto di aver letto questo post 2-3 volte, volevo immaginarmela questa nonna… e adesso non so decidermi su chi mi piace di più, la ricetta o lei!
ahahahah, sarà contenta di saperlo la nonna che è stata così apprezzata insieme allo spezzatino : ))
Meraviglioso questo stifado…visto che anch’io ieri mi sono cimentata in una ricetta non proprio veloce….(cottura brasato quasi 3 ore…forse ho esagerato?) la prossima domenica sarà la volta di questo allettante spezzatino!
Abbraccioni Ilaria L.
Brava Ilaria!!! che buono il brasato!!!!! ora sei tu che fai venire l’ acquolina a me eheheh
un abbraccio!
che donne fantastiche nella tua famiglia! l’allegria l’hai ereditata di sicuro 🙂
bellissima ricetta, ne vedremo delle belle e io sono già in crisi, tu te la sei cavata più che egregiamente!!!
eheh io come dicevo a Stefania giusto ieri la mia proposta l’ ho fatta non fosse altro che per sfacciataggine : )))
Io lo ripeto, non possiamo che ringraziarti per questo gran bel casino in cui ci hai infilato :))) e speriamo di aver raccolto al meglio l’eredità!!
Che invidia la nonna che cucina un piatto greco, le mie nonne non vanno al di là delle ricette dell’empolese valdelsa. Ogni volta tiri fuori un asso dalla manica, ad ogni post ci regali un pezzetto di te ed è un piacere perdersi tra le tue parole. La ricetta mi incuriosisce assai: l’accompagnamento con le cipolline, la feta sbriciolata e la pita rendono il piatto eccezionale. Grazie ancora, per la ricetta e per le parole che ci regali. un abbraccio
grazie a voi per aver proposto questa meravigliosa sfida che come ogni mese ci metterà alla prova e ci farà sperare di aver superato noi stesse!!
vi abbraccio forte
Ma che bontà! E quelle cipolline mi fanno davvero venire l’acquolina! =)
Una nonna in stile zia Mame deve essere proprio una bella fonte di divertimento, oltre che di ricette e segreti culinari!
Alla prossima,
Mariangela
sì, lo è…
quelle cipolle e la carne tenerissima sono un connubio perfetto : ))
bacio grande!
Hai capito la nonna A. dalle non origini greche??!! Guarda qui che piattino ricco!
Ma quel pane? Ecco, di certo lo spezzatino saprebbe soddisfare i miei morsi della fame nel momento di sedermi al tavolo, ma divorerei il piatto per arrivare alla scarpetta quanto prima!!!!!!!! ^_^
Mi piace ^_^
sì, quelle pite gonfie fanno tanta gola… lo ammetto : )))
Ho capito una cosa che qui o si pesca nella tradizione o nelle presentue origini o nelle mail, ne esce sempre qualcosa di eccezionale. Che il merito fosse anche un po’ tuo? 😀
Fabio
io sono il braccio Fabio… qui sono solo il braccio. la mente è a qualche km da qui : )))
Spettacolo, non so se rimango più colpita dal piatto o da tua nonna. Vorrei tanto conoscerla, io che le mie non le ho conosciute nutro una sana invidia verso chi le ha vissute e se le gode. Meno male che hai appena vinto…altrimenti …te possino sei sempre più brava. Un bacione.
eheh mica lo so se ne usciresti indenne… : )))
si si io avrò pure vinto, ma come ho scritto ad Ale quassù, ho visto ricette che….. maremmina… povere loro….
bacio!!
Che bella la tua nonna!
E che meraviglia questo spezzatino ricco… con brandy e feta… una delizia davvero!
Non conoscevo lo stifado, ma mi ha conquistaDo (ok, sono pessima).
E azzeccatissima la scelta della pita, un connubio perfetto!
ma una nonna che usa la feta- e la mette pure nello spezzatino, dev’essere una forza incredibile! Anch’io ho avuto una nonna tostissima, ma “de fero”, sotto l’aspetto dell’apertura mentale in cucina: era quella che non condiva gli gnocchi col sugo di pomodoro perchè a Genova si fan solo col pesto, per dire… è ovvio che resto stra ammirata di fronte alla modernità di questa donna…. per quanto riguarda lo stifado, è uno dei piatti della cucina greca che amo di più: lo avrò assaggiato in mille versioni, fra cui una speziatissima in una sedicente rosticceria ateniese 😉 e ti assicuro che anche quella aveva il suo perché. questa della nonna è la più comfort e più gustosa di tutte e nella tua interpretazione e nelle tue foto acquista il condimento in più della solita emozione che riesci sempre a trasmettere. Che hai già vinto te l’ho appena ricordato, ma in certi casi repetita juvant 😉
E grazie, per averci regalato un’ altra interpretazione magistrale!
Dalle tue foto viene voglia di mangiarlo questo spezzatino…..fosse pure cattivo (ma non lo è di sicuro) per me è da vittoria!
Ma che ganza la tua nonna 😀
Ricetta molto interessante, e chi se la immaginava la feta nello spezzatino?
MI piace assai, brava bravissima Miss Pici
Buona serata e un abbraccio
Lou
l’ MTC tira fuori ricordi, abilità, fantasia…. non fosse stato per mia mamma che mi ricordava di questo spezzatino….
bacio grande Lou!!
Ma quanto mi è piaciuta la tua introduzione e in special modo la tua nonna!!!! L’ho immaginata in quegli anni, come in un vecchio film d’epoca…. Quando ho letto stifado ho pensato subito alla Grecia, poi ho visto che parlavi di Spagna e perché io vivo in Spagna ho iniziato a pensare allo spezzatino spagnolo e sinceramente non mi veniva in mente questo termine…. poi ho continuato e meno male che hai confermato la mia prima impressione…. Stavo dando tanti giri con la testa già 😀
Buonisima ricetta! Complimenti alla nonna, all’amica e a te per la splendida esecuzione….anche fotografica. Poi quel pane pita così gonfiotto fa invidia 😉 bello
ahahah ma no!!! che ridere..
quella pita gonfia e morbida è piaciuta tanto anche a casa!
baci!! o besos??? : )))
Sai, adoro la cucina greca e ho sentito molto parlare dello stifado anche se non ho mai avuto l’occasione di assaggiarlo, anche perchè di solito in Grecia “ci capito” d’estate. Ma mi ha sempre molto incuriosito e questa tua proposta me l’ha reso ancor più simpatico, quasi tanto quanto la tua nonna, che pur senza aver viaggiato molto mi pare di intuire che abbia capito molte cose della vita 🙂
Questo comunque è uno spezzatino da urlo e il tocco della feta è assolutamente geniale 🙂
Mari, a dire il vero mia nonna pur non viaggiando molto è sempre stata una donna di grande compagnia, a cui piaceva avere ospiti a pranzo, a cena, per il caffè e così via. questo spezzatino ha una lunga storia fatta di un viaggio in Grecia di mia mamma, un amicizia greca (sempre di mia mamma) ed un viaggio a Roma.
per dire… sembrava solo carne e cipolline…
: ))
E che meraviglia questo stifado fa venire l’acquolina solo a guardarlo anche perché assaggiarlo non si può 🙁
E poi quelle pite sono da incorniciare da come ti sono riuscite bene……io ti confesso che ho 1/4 di sangue greco ma conoscevo solo i suvlaki quindi ti ringrazio di questa splendida ricetta Stefania 🙂
Sarà che sono per metà terrona convinta ma quel bel rosso nel piatto lo trovo addirittura rassicurante, poi la spinta dell’aglio, un piatto che proverò sicuramente! Grazie 🙂
Una nonna strepitosa, un piatto da urlo, quel pane pita così arioso e quelle cipolline. Ma dove le hai trovate di cosi piccine? mi viene voglia di prenderne ad una ad una.
Complimenti Serena! questo stifado è fantastico!!
e anche, come sempre, le foto!
Un abbraccio
Frankie
Non hai messo il Brandy , hai messo la Feta…w la nonna A. ….. e w lw cotture lente la doenica mattina d’inverno cn i suoi meravigliosi odori …baci Flavia
si, mi piace quando la casa profuma di cose buone e calde e lente e pensate e non improvvisate. : )